Siete Voi contrari alla realizzazione della galleria Maiori - Minori?
l progetto del tunnel tra Maiori e Minori interessa un’area di eccezionale valore paesaggistico, culturale e ambientale, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1997.
Il progetto ha sollevato forti opposizioni per diversi motivi.
Su sollecitazione di componenti del comitato referendario il Consigliere regionale on. Nunzio Carpentieri (FDI) ha depositato una interrogazione a risposta scritta riguardo alla variante tra Maiori e Minori sulla SS 163, con riqualifica urbanistica della sede dismessa.
La Costiera Amalfitana è riconosciuta dall’UNESCO per la sua “integrità” paesaggistica. L’organizzazione ha identificato tra le minacce per l’area la pressione ambientale, i disastri naturali come frane e terremoti e l’intenso traffico veicolare. Il tunnel proposto contraddice questi criteri, poiché sostituirebbe parte del lungomare di Minori con la rampa di uscita della galleria. Anche con possibili mitigazioni estetiche, i due grandi trafori rappresenterebbero ferite artificiali e inaccettabili nell’orografia della costa.
La zona è estremamente sensibile dal punto di vista idrogeologico. Lo scavo del tunnel minaccerebbe la stabilità del sovrastante abitato della frazione “Torre” e del camminamento sottostante. Le indagini condotte finora non considerano adeguatamente la consistenza, il grado di saturazione e la friabilità della roccia calcarea, già soggetta a crolli. La mappa del rischio frana classifica l’area come a “pericolosità molto elevata”. Inoltre, il tunnel lambirebbe la Grotta dell’Annunziata, un sito rupestre di grande valore storico e culturale già sottoposto a vincoli di tutela.
Interventi sulla mobilità in territori così fragili dovrebbero promuovere sistemi a basso impatto ambientale che favoriscano la manutenzione del territorio anziché la sua alterazione. La Costiera Amalfitana necessita di soluzioni come la riconversione verso mezzi ecologici, la limitazione del traffico veicolare e l’agevolazione dei collegamenti verticali o via mare. La prevista istituzione di una ZTL territoriale renderebbe il tunnel un’opera anacronistica e inutile, eliminando le motivazioni originali del progetto formulate nel 2019.
Investire 22 milioni di euro per risolvere un problema di traffico localizzato è considerato insostenibile. Esistono soluzioni meno costose e invasive, come l’allargamento della carreggiata esistente nei punti critici o l’ampliamento dei marciapiedi per migliorare il percorso pedonale. Il tentativo di giustificare il tunnel con la creazione di una passeggiata tra Minori e Maiori è ritenuto insufficiente, dato che il traffico attuale può essere gestito con interventi minori.
La costruzione del tunnel comporterebbe l’occupazione di 3.000 metri quadrati tra il lungomare di Minori (inclusa l’area del campo di calcetto) e il porto di Maiori, destinati a cantieri e attrezzature per un periodo indefinito. Ciò causerebbe danni all’immagine della zona e perdite economiche per le attività imprenditoriali e turistiche. L’esecuzione dei lavori aggraverebbe il già precario sistema di trasporto costiero, causando disagi per pendolari e studenti. Vi sono anche preoccupazioni per la salute pubblica a causa della produzione di polveri sottili e la possibile dispersione di materiali tossici durante gli scavi.
L’area ospita siti storici di grande importanza, come la Chiesa rupestre dell’Annunziata con i suoi affreschi. La costruzione del tunnel metterebbe a rischio la conservazione di questi beni, che sono parte integrante dell’identità culturale della Costiera Amalfitana.
I comitati civici denunciano la mancanza di trasparenza e di consultazione della comunità locale nel processo decisionale. Essi richiedono una maggiore partecipazione nelle scelte progettuali e l’esplorazione di alternative più sostenibili e rispettose del territorio.
Il progetto del tunnel Maiori-Minori è un intervento potenzialmente disastroso per un territorio di inestimabile valore. Le comunità locali, insieme a diverse associazioni culturali e ambientaliste, si oppongono fermamente al progetto, promuovendo soluzioni alternative che rispettino l’ambiente, il patrimonio culturale e il benessere sociale della Costiera Amalfitana
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