Referendum Popolare a Maiori: Azioni Legali Contro il Comune per il Rispetto dei Diritti dei Cittadini

Referendum Popolare a Maiori: Azioni Legali Contro il Comune per il Rispetto dei Diritti dei Cittadini

Maiori  23 /12/2024

Il Comitato Promotore del Referendum Popolare di Maiori ha presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Campania contro il Comune di Maiori. La causa riguarda la mancata attivazione delle procedure previste per l’indizione del referendum abrogativo riguardante due importanti opere pubbliche: il depuratore consortile in località Demanio e il tunnel tra Maiori e Minori.

Progetti assolutamente devastanti sia sotto il profilo ambientale, paesaggistico e idrogeologico, nonché economico, in aree soggette a vincoli ambientali, paesaggistici, culturali, archeologici e idrogeologici assoluti.

Il Comitato, rappresentato dagli avvocati Oreste Agosto e Vincenzo Rispoli, ha evidenziato gravi omissioni e violazioni dello Statuto Comunale. In particolare, il Comune non ha costituito né convocato la Commissione prevista dall’articolo 79 dello Statuto per la verifica dell’ammissibilità dei quesiti referendari. Questa omissione impedisce ai cittadini di esercitare il diritto di partecipazione democratica. Anzi, con delibera n.37/2024 ,il Consiglio comunale ha dichiarato l’irricevibilità della richiesta del comitato di attivazione delle procedure referendarie, senza averne il potere, in palese sostituzione illegittima della Commissione prevista dall’articolo su citato dello Statuto. Di conseguenza si è deciso di procedere  con il ricorso amministrativo che chiede: L’annullamento della delibera consiliare n. 37/2024, che ha dichiarato irricevibile la richiesta referendaria;. La costituzione immediata della Commissione referendaria;  Il riconoscimento del danno da ritardo e il risarcimento per la violazione dei diritti democratici. 

“Il referendum rappresenta uno strumento fondamentale per garantire la partecipazione attiva dei cittadini alle decisioni che impattano direttamente sul territorio e sulla comunità, – ha dichiarato il coordinatore del Comitato, Prof. Mario Civale – chiediamo trasparenza e rispetto delle regole per difendere l’ambiente e i diritti della cittadinanza”.

Il Comitato invita tutti i cittadini a seguire gli sviluppi della vicenda e a sostenere questa importante battaglia per la democrazia.

 

 

Comunicato

Comunicato del 28/11/2024

Ennesimo, quanto puerile, stratagemma del Sindaco e della sua maggioranza, inteso ad evitare di attivare il procedimento ex art. 79 dello Statuto con la costituzione dell’apposita commissione, unica idonea, al momento, a stabilire l’ammissibilità o meno dei quesiti referendari posti dal Comitato.


L’espediente, misero quanto piccino, proposto dal Sindaco e accolto, forse anche inconsapevolmente, da tutti, di nominare una commissione consiliare senza neppure votarla, per approntare un nuovo regolamento, è una gravissima compromissione del diritto dei cittadini di partecipare attivamente alla vita civile attraverso lo strumento previsto dalla legge fondamentale del Comune, e precisamente dallo Statuto.


Anche il ragazzo delle medie, che studia un po’ di educazione civica, senza essere né Sindaco né Consigliere, sa bene che un’istanza presentata oggi va esaminata nei termini e nei modi previsti dalla normativa vigente e non in base a quella che ora l’Amministrazione vuole darsi per il futuro.


C’è l’esigenza di modificare o dare vita ex novo a un regolamento? Lo si faccia subito, nessuno lo vieta, ma, nello stesso tempo, il Sindaco e l’Amministrazione hanno il sacrosanto dovere di applicare gli strumenti legislativi esistenti e quindi di dare vita alla costituzione della commissione prevista dall’art. 79 e alla conseguente sottoposizione della richiesta del Comitato.

Il Comitato e i sottoscrittori, i settantotto, vogliono essere tolleranti, ma fessi no, e perciò continuano la loro azione in sede amministrativa.

Perché il Sindaco teme il voto dei cittadini?

PERCHE' IL SINDACO TEME IL REFERENDUM?

Il Comitato referendario, in rappresentanza di tutti i 78 sottoscrittori, comunica alla cittadinanza che, di fronte all’ennesima esclusione dalla partecipazione democratica, è costretto a rivolgersi alla giustizia amministrativa. Si procederà infatti presso il Tribunale Amministrativo Regionale per contestare la legittimità della delibera n. 37 del 26 settembre 2024, con la quale il Consiglio Comunale ha giudicato irricevibile la richiesta avanzata per indire un referendum su questioni di cruciale importanza per il territorio di Maiori.

Diritto alla partecipazione negato

Il Sindaco e la maggioranza consiliare hanno deciso di respingere la richiesta, ignorando lo Statuto, legge fondamentale del Comune, e mancando di istituire la commissione unica competente a verificare l’ammissibilità dei quesiti referendari. Tale scelta è stata motivata con argomentazioni del tutto fuori luogo e in dispregio allo Statuto che è legge fondamentale del Comune, evidenziando una precisa volontà di evitare il confronto e il giudizio della comunità su opere pubbliche di grande impatto, come il tunnel e il depuratore, che potrebbero cambiare il volto del territorio per sempre. Questa decisione compromette gravemente il diritto dei cittadini di partecipare alla vita civile, negando loro uno degli strumenti fondamentali della democrazia: il referendum. Tale atteggiamento dimostra un’evidente paura del giudizio popolare, eludendo il confronto su decisioni di importanza vitale per l’intera comunità.

No alle decisioni calate dall’alto!

I 78 sottoscrittori, a mezzo del comitato, intraprenderanno ogni iniziativa possibile per garantire il rispetto della legge e il diritto di voto, riservandosi inoltre di intraprendere azioni per i danni subiti e futuri.

Iter di approvazione e partecipazione popolare:

– Lo Statuto del Comune di Maiori prevede la possibilità di indire “referendum consultivi, propositivi e abrogativi” su “temi, iniziative, programmi e progetti di interesse generale della Comunità” quali “opere e infrastrutture pubbliche”.

– Secondo il Regolamento per il referendum, i cittadini possono presentare una proposta referendaria tramite un Comitato promotore composto da almeno 50 elettori, con la richiesta al Sindaco di “ attivare le procedure ”

– Il Regolamento prevede che, dopo la richiesta del Comitato, “il Sindaco convoca entro 15 giorni la Commissione per i Referendum … la quale si pronuncia sull’ammissibilità del quesito proposto per il referendum, tenuto conto di quanto dispongono la legge, lo statuto ed il regolamento”, potendo anche concordare col Comitato promotore “modifiche, integrazioni, perfezionamento del quesito per renderlo chiaro ed univoco”.

– Statuto e Regolamento prevedono che, dopo il giudizio di ammissibilità di detta Commissione e la formalizzazione definitiva dei quesiti referendari, vengano raccolte le firme autenticate del 13% degli elettori per la presentazione della richiesta di indire il referendum” sui quesiti definiti dalla Commissione.

– Il Comitato referendario, costituito a norma di Regolamento con ben 78 componenti, ha richiesto l’avvio delle procedure referendarie per la possibile abrogazione di atti e delibere comunali, solo nella parte in cui autorizzano progetti ed appalti relativi a due “infrastrutture ed opere pubbliche”, quali il Depuratore in Località Demanio ed il Tunnel Maiori-Minori.

– Le opere pubbliche in questione sono di competenza del Comune di Maiori in quanto impattano pesantemente sulla gestione e programmazione territoriale di Maiori, sulla salvaguardia del suo patrimonio ambientale, paesaggistico e culturale; sullo sviluppo socio-economico e la salute dei suoi cittadini.

– Per tali motivi i Cittadini di Maiori sono titolari del diritto-dovere di partecipare ai relativi procedimenti amministrativi ed essere consultati su opere ed appalti

Pretestuose motivazioni dell’irricevibilità: 

– Il Consiglio comunale ha dichiarato “irricevibile” la proposta con motivazioni a nostro avviso non conformi a Statuto e Regolamento.

– A tutt’oggi, nonostante le norme vigenti, la Commissione per i referendum non è stata costituita, violando così le norme di trasparenza, accesso e partecipazione popolare garantite dalla normativa europea, nazionale e statutaria.

– La dichiarazione di “insussistenza” del numero minimo di sottoscrizioni è priva di fondamento, in quanto il Comitato promotore è composto da oltre 50 cittadini firmatari (SETTANTOTTO) previsti in questa fase dal Regolamento. Tale numero soddisfa la soglia minima richiesta per “attivare le procedure” referendarie “secondo modalità e termini previsti dal Regolamento” (artt. 78 co. 6 – 79 Statuto).

– Statuto e Regolamento non prevedono l’autenticazione delle firme in questa fase iniziale. L’autenticazione delle firme è richiesta nella fase successiva, per la “presentazione della richiesta di indire il referendum” sui quesiti definiti dalla Commissione da parte del 13% degli elettori.

Mancato coinvolgimento del Comitato promotore:  

Secondo il Regolamento, il Comitato promotore dovrebbe essere consultato in ogni fase del procedimento di valutazione della propostareferendaria, incluse eventuali richieste di integrazioni o modifiche (Regolamento Referendum). Nel caso della delibera in esame, il mancato coinvolgimento del Comitato appare in contrasto con i principi dello Statuto.

Conclusione

La delibera è contestabile, e sarà contestata, per il mancato rispetto di passaggi fondamentali previsti dal Regolamento e dallo Statuto, inclusi la costituzione della commissione di ammissibilità e il coinvolgimento attivo dei promotori.

IN PRATICA QUESTA DECISIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE COSTITUISCE IL TENTATIVO DI INIBIRE LA LIBERA PARTECIPAZIONE POPOLARE, DI UN SINDACO TIMOROSO DEL CONFRONTO CON I PROPRI CITTADINI, NELL’ASSOLUTO SILENZIO DELLA SUA MAGGIORANZA, E CHE INTENDE IMPEDIRE IL REFERENDUM SU OPERE IMPORTANTISSIME E POTENZIALMENTE DANNOSE COME TUNNEL E DEPURATORE; E PER QUESTO OBIETTIVO NON HA ESITATO A SCONFINARE IN OFFESE PERSONALI.

MAI IL CONSIGLIO COMUNALE DI MAIORI AVEVA VISTO UN LIVELLO COSI BASSO COME QUELLO TOCCATO DAL SINDACO E DAL RUMOROSO SILENZIO DELLA SUA MAGGIORANZA.

Maiori appartiene a tutti i suoi cittadini. Unisciti a noi per difendere il diritto di voto e la possibilità di esprimere il proprio parere su decisioni che incideranno sul futuro del nostro territorio.

Lettera aperta

Maiori, 31/10/2024

lettera aperta al sindaco del comune di maiori

Gentile Sindaco,

in seguito alle tue “estemporanee” comunicazioni nel merito del referendum rilasciate nel Consiglio Comunale di ieri 30 ottobre, sono costretto per dovere di precisione ad indirizzarti a mezzo stampa questa lettera aperta.

Ti scrivo, e scusami il tu confidenziale, considerata la nostra lunga conoscenza, non come coordinatore del comitato referendario ma come cittadino e come ex amministratore.

Mi domando, come prima cosa, come ti è venuto in mente, conoscendo il tuo bon ton di scendere così in basso offendendo,in modo così poco civile per non dire altro l’onorabilità e la professionalità di un professionista nel corso dell’ultimo consiglio comunale, responsabile soltanto di avere sostenuto nel corso di un’intervista radiofonica le ragioni dei quesiti referendari e le norme statutarie, e tra l’altro da me delegato.

Sai bene perché sei amministratore da lunga data che in consiglio comunale neanche nei confronti del più acerrimo avversario sono stati usati termini così volgari nei confronti di un professionista.

Per questo va tutta la mia solidarietà all’avvocato Enzo Rispoli.

Come seconda cosa, anche nell’ultimo Consiglio comunale hai continuato a sottolineare che ti è incomprensibile come alcuni che hanno contribuito a rovinare “l’angolo più bello di Maiori” come tu spesso dici con la costruzione del porticciolo, oggi si ergono a paladini del paesaggio cercando di ostacolare il tunnel, o come tu meglio dici “il buco nella montagna tra Maiori e Minori”.

Voglio solo chiarirti che, se l’angolo più bello ha ceduto il posto al molo d’attracco per i natanti almeno i benefici apportati da quest’ultimo sono sotto gli occhi di tutti; e sono ritenuti necessari per un paese turistico come il nostro, cosa che tante volte hai sostenuto (vedi l’approdo, l’anfiteatro, il parcheggio, la piazzetta ed altro).

Invece, potresti meglio chiarirci quali sono i vantaggi del tunnel se non quei pochi secondi che si guadagnerebbero per il traffico veicolare tra Maiori e Minori. Lasciamo stare quindi il paragone tra il porticciolo e il tunnel.

Terza cosa continui a sostenere che il comitato è nato per fini elettorali in vista delle prossime elezioni amministrative.

E invece no! e lo sai bene perché più volte ti ho invitato, proprio per evitare una contrapposizione, ad un atto di coraggio e chiedendo al Consiglio comunale di avviare la procedura referendaria.

Il Comitato è sorto per evitare la realizzazione di opere come il depuratore e il tunnel, manufatti dannosi e dispendiosi, e per chiederne conto direttamente ai cittadini di Maiori.

Poi cosa ci sarebbe di scandaloso se un domani alcuni sostenitori del comitato partecipassero alle elezioni comunali in partiti o liste? Non è forse un loro diritto? Io, al contrario di te, mi auguro che quanti più cittadini, che hanno a cuore le sorti del proprio paese, finalmente diano il loro contributo anche nell’amministrazione della cosa pubblica.

Allora, bando alle polemiche,provvedi, com’è tuo dovere e nel rispetto dello statuto comunale, a dare vita alla Commissione che è l’unica abilitata a decidere se la richiesta referendaria è ammissibile o meno.

Con la cordialità di sempre

Mario Civale

REFERENDUM NEGATO

Maiori, 28/09/2024

REFERENDUM NEGATO

Il Sindaco respinge l’istanza del Comitato Referendario

Consiglio comunale di giovedì 26 settembre 2024

In un contesto che richiederebbe chiarezza e rispetto delle regole democratiche, abbiamo assistito all’ennesima dimostrazione di come l’amministrazione di Antonio Capone, sindaco di Maiori, appaia sempre più impegnata a confondere i cittadini piuttosto che a garantirgli la possibilità di ricorrere agli strumenti di partecipazione diretta.

La recente vicenda sulla richiesta di attivazione delle procedure per indire un referendum abrogativo, avanzata dal comitato promotore, costituitosi il 14 agosto scorso, ne è l’ultimo esempio lampante.

Lo Statuto e il Regolamento comunale sono chiari: il comitato promotore, formatosi con la sottoscrizione di 78 cittadini, ha il diritto di chiedere l’avvio delle procedure referendarie e l’istituzione di una commissione per valutare l’ammissibilità dei quesiti.

IL SINDACO HA IL DOVERE DI ISTITUIRE LA COMMISSIONE!

Invece, per evitare di seguire le corrette procedure, si è preferito gettare fumo negli occhi, e il sindaco Capone ha dichiarato che tale richiesta è “irricevibile”  adducendo motivazioni pretestuose e tra queste tirando in ballo la necessità delle autentiche delle firme costituenti il comitato referendario, assolutamente non previsto né dallo statuto né dal regolamento referendario comunali.

Infatti il Regolamento comunale, che disciplina i referendum nel Comune di Maiori, non prevede che le 50 firme necessarie per costituire il comitato promotore debbano essere autenticate. L’articolo 6 del Regolamento richiede semplicemente che il comitato promotore sia costituito da almeno 50 elettori firmatari, ma non fa menzione specifica dell’autenticazione delle firme in questa fase. Queste devono essere autenticate solo nella fase successiva, durante la raccolta del numero necessario di firme (il 13% degli elettori del comune) per la presentazione al Sindaco del quesito referendario definitivo.

In questo caso ci chiediamo in base a quale parere tecnico il sindaco abbia potuto dare questa amena interpretazione, tenuto conto anche della sua asserzione in Consiglio :  “tutta la vicenda è stata seguita dai nostri uffici, dai nostri uffici legali, dai nostri consulenti”.

Rispetto a quanto riferito in aula, sarebbe interessante conoscere i pareri rilasciati dai consulenti e dagli uffici, perché di norma una delibera è corredata da parere tecnico ove necessario.

Ma noi abbiamo un dubbio legittimo! Se ci fosse stata la volontà di ascoltare attentamente i tecnici, senza pregiudizi o secondi fini, probabilmente il consiglio ricevuto sarebbe stato diverso.

D’altronde è altrettanto legittimo pensare che, con tutto l’armamentario di uffici legali e consulenti esterni del Comune, qui non si tratti di ignoranza delle norme bensì di una premeditata volontà di ostacolare il processo democratico. La verità, ovviamente, la conosce solo il sindaco ostruzionista e chi lo consiglia.

A proposito di tecnici!  Durante il dibattito, il consigliere Ruggiero ha rivelato che la decisione di trasformare il progetto in un depuratore consortile per 6 comuni è stata presa nel 2017 semplicemente … da un tecnico! Questo fatto è la dimostrazione come i nostri amministratori abbiano, in questo caso, rinunciato al loro ruolo, segnando la definitiva sconfitta della politica e delegando decisioni cruciali a chi non dovrebbe esserne il responsabile ma il semplice esecutore.

Dichiarare irricevibile una richiesta, senza nemmeno avviare la commissione prevista dal Regolamento, rappresenta un tentativo evidente di evitare il confronto con la cittadinanza, nascondendosi dietro argomentazioni erronee. Una grande meraviglia ha suscitato in noi il mutismo assoluto dei consiglieri di maggioranza durante la seduta consiliare, neanche una pur minima parola, fosse anche a sostegno delle tesi, volutamente confusionarie, del sindaco. Dall’altro lato, desideriamo esprimere il nostro ringraziamento ai consiglieri di opposizione che, pur con le diverse sensibilità di ciascuno, hanno dimostrato solidarietà verso il diritto democratico di partecipazione dei cittadini.     

Chi amministra dovrebbe agire tenendo presente l’interesse generale della comunità e, nel rispetto delle regole e della trasparenza, non condizionare scelte a interessi non troppo chiari, non utilizzare disinformazione e ‘ammuina’ come pretesto per mettere a tacere chi solleva questioni scomode per chi governa.

È un diritto dei cittadini essere consultati su decisioni di grande impatto per il territorio, ed è un dovere delle istituzioni garantire che questo diritto sia rispettato. La malafede, camuffata da burocrazia, non solo non deve passare inosservata ma, siamo certi, sarà contrastata con ogni mezzo che lo Stato di diritto mette a disposizione.

Ai Consiglieri Comunali

Maiori, 25/09/2024

AI CONSIGLIERI COMUNALI DEL COMUNE DI MAIORI

A nome mio e del comitato referendario di cui sono coordinatore, esprimo tutta la nostra soddisfazione per il fatto che la richiesta di indizione del referendum abrogativo sarà discussa da Voi nella prossima seduta consiliare.

Sono certo che alla luce delle ampie motivazioni riportate nell’istanza e di quelle richiamate già agli atti del comune, la stessa sarà valutata con la massima attenzione e nella più assoluta serenità, senza preconcetti o pregiudizi.

Il solo fine del comitato, infatti, è quello di offrire agli elettori l’opportunità di esprimersi, attraverso questo importante istituto di democrazia diretta, su due opere di interesse generale, considerate da molti, non solo dal Comitato, estremamente devastanti e dannose per la nostra cittadina.

Altre alternative possono essere esaminate, ritenute fattibili, meno dispendiose e soprattutto non “devastanti”.
Sono certo che il Consiglio, nel deliberare di prendere atto della richiesta di indizione del referendum, delibererà altresì di fare voti al Sindaco di costituire con la massima sollecitudine la commissione prevista dallo Statuto per la valutazione dell’ammissibilità dei quesiti proposti.

Buon lavoro e cordiali saluti

Mario Civale

Coordinatore del Comitato dei promotori di Referendum comunali nel Comune di Maiori

Interrogazione Regione Campania

Maiori, 19/09/2024

INTERROGAZIONE REGIONE CAMPANIA

Su sollecitazione di componenti del comitato referendario il Consigliere regionale on. Nunzio Carpentieri (FDI), a cui va un doveroso ringraziamento, ha depositato una interrogazione a risposta scritta riguardo alla variante tra Maiori e Minori sulla SS 163, con riqualifica urbanistica della sede dismessa.

La risposta della Regione Campania all’interrogazione sulla variante tra Maiori e Minori evidenzia ancora una volta le criticità di un progetto che rischia di compromettere l’equilibrio ambientale e culturale della Costiera Amalfitana. Mentre la Regione sostiene che l’opera porterebbe vantaggi in termini di sicurezza e mobilità, noi restiamo convinti che i danni supereranno di gran lunga i benefici.

Progetto ancora in valutazione: La Regione conferma che il progetto esecutivo è ancora in fase di valutazione da parte dell’Anas, ma noi temiamo che questa fase sia solo una formalità e che manchi un reale ascolto delle preoccupazioni delle comunità locali.

Sostenibilità ambientale non convincente: Anche se l’Anas ha effettuato un’analisi costi-benefici, riteniamo che i danni ambientali e culturali, soprattutto per aree sensibili come la Grotta dell’Annunziata e il “Sentiero dei Limoni”, siano sottovalutati rispetto a benefici marginali.

Coinvolgimento insufficiente della cittadinanza: La Regione ha affermato che spetta alle Amministrazioni comunali di Minori e Maiori gestire il coinvolgimento delle parti sociali. Questo passaggio è cruciale perché riconosce la competenza locale sull’opera, rafforzando la nostra richiesta di un referendum locale. Come opera pubblica di rilevanza territoriale, i cittadini devono avere il diritto di esprimersi.

Impatto geologico rischioso: Le indagini geologiche non riducono le nostre preoccupazioni per iil possibile danno irreversibile alle sorgenti naturali e per l’equilibrio dell’ecosistema locale.

Tutela paesaggistica e culturale: Le misure di tutela paesaggistica non sembrano adeguate a preservare un territorio riconosciuto Patrimonio dell’Umanità.

Benefici discutibili: Il presunto risparmio di tempo (38 secondi) è irrisorio rispetto al danno che l’opera potrebbe arrecare al territorio e, quindi, ad un paesaggio unico.

Ribadiamo il nostro NO a un’opera che non valorizza, ma distrugge il territorio e la sua unicità culturale e ambientale.

Ribadiamo il nostro SI al referendum e alla partecipazione diretta dei cittadini; perché è evidente che le decisioni su quest’opera debbano coinvolgere direttamente le comunità locali, le prime a subirne le conseguenze.

Istanza al Prefetto

Maiori, 11/09/2024

RICHIESTA DI INTERVENTO DEL PREFETTO PER L’AVVIO DELLE PROCEDURE REFERENDARIE

Il Comitato promotore per i referendum comunali nel Comune di Maiori, rappresentato dal Prof. Mario Civale, ha presentato un’istanza urgente al Prefetto della Provincia di Salerno. 

L’istanza sollecita l’intervento del Prefetto per avviare le procedure referendarie su due importanti questioni di interesse pubblico: l’impianto di depurazione consortile e la galleria Maiori-Minori.

Il Comitato, costituito il 14 agosto 2024, ha regolarmente notificato al Sindaco di Maiori la richiesta di attivazione del referendum, corredata da 78 firme di cittadini elettori. 

Tuttavia, ad oggi, il Sindaco non ha rispettato i termini previsti per la convocazione della Commissione per i Referendum, rischiando di ostacolare il voto popolare entro il 2025.

Il Comitato sottolinea che il diritto dei cittadini alla partecipazione democratica è garantito dallo Statuto comunale e dalle leggi nazionali vigenti. 

Ha chiesto, di conseguenza, l’intervento del Sig. Prefetto, compresa, se necessario, la nomina di un Commissario ad acta, per assicurare il regolare svolgimento del processo referendario.

Sollecito al Sindaco

Maiori, 30/08/2024

Lettera aperta al Sindaco

Sollecito

Al signor Sindaco, In data 14 agosto 2024 il Comitato promotore referendario ha notificato l’atto di costituzione e contestualmente l’istanza intesa ad attivare la procedura amministrativa prevista dallo Statuto e dal Regolamento comunale per l’indizione di due referendum sui temi indicati nella suddetta istanza.

Il Comitato è venuto a conoscenza che, a tutt’oggi, non è stata ancora nominata l’apposita commissione entro i termini e secondo le modalità previste dallo Statuto. Questa omissione non consente di conoscere in tempi rapidi l’ammissibilità o meno delle richieste referendarie.

Pertanto, il Comitato rinnova la richiesta di provvedere con urgenza alla costituzione della Commissione e di sollecitare il parere di competenza, al fine di rispettare i diritti di partecipazione democratica dei cittadini.

Il Comitato auspica a un tempestivo riscontro per evitare, in caso di ostinato inadempimento, di dover denunciare agli organi competenti la grave omissione di atti dovuti e mettere, nel contempo, in essere ogni altra forma di intervento a tutela dei diritti dei cittadini di partecipare a questo importante istituto di democrazia.

Cordialità

Mario Civale

Coordinatore del Comitato Promotore